I LOMBARDI A CORLEONE :: MOSTRA VIRTUALE

La vita nella nuova patria: il mundualdo

I DOCUMENTO: 1295 ottobre 27, Corleone. Palermo, Archivio di Stato, Diplomatico, Tabulario di Santa Maria del Bosco di Calatamauro, perg. 18.
II DOCUMENTO: 1303 maggio 24, Corleone. Palermo, Archivio di Stato, Diplomatico, Tabulario di Santa Maria del Bosco di Calatamauro, perg. 41
1295 ottobre 27, Corleone
Palermo, Archivio di Stato, Diplomatico, Tabulario di Santa Maria del Bosco di Calatamauro, perg. 18
1303 maggio 24, Corleone
Palermo, Archivio di Stato, Diplomatico, Tabulario di Santa Maria del Bosco di Calatamauro, perg. 41

Il legame con l’area geografica di provenienza porta i Lombardi a perpetuare nelle nuove zone di popolamento abitudini e costumi della propria terra.
Sul piano giuridico è importato a Corleone, e da lì diffuso in tutta la Sicilia, l’istituto del mundio, tipico della legge longobarda: il muntwalt o mundualdo, oltre a rappresentare in ogni circostanza giuridica la donna, che per tradizione aveva un ruolo subalterno all’interno della società e della famiglia, deteneva anche l’autorità di punire e il diritto di matrimonio. Questa consuetudine divenne meno rigida nella sua applicazione dalla fine del XIII secolo allorché fu consentito alla donna di esercitare, alla morte del coniuge, la tutela sui figli, gestire il patrimonio familiare e scegliere il proprio rappresentante. Il più delle volte la preferenza veniva accordata ad un familiare e quindi sempre di origine lombarda.
Spiccato era anche il senso di solidarietà che legava i Lombardi: numerosi sono i documenti di compravendita di beni immobili tra lombardi, di testamenti in cui lombardi sono il testatore e gli esecutori e di documenti in cui compaiono come garanti e testimoni dell’atto giuridico.

Torna alla pagina iniziale