I LOMBARDI A CORLEONE :: MOSTRA VIRTUALE

Federico II e Oddone de Camerana

Jean Louis Alphonse Huillard-Bréholles, Historia diplomatica Frederici secondi…, tomus V, pars I, Parisiis, excudebat Henricus Plon, 1857, pp.128 - 31 ∞ Biblioteca Universitaria di Pavia: 16 D 13
Jean Louis Alphonse Huillard-Bréholles, Historia diplomatica Friderici secundi…, tomus V, pars I, Parisiis, excudebat Henricus Plon, 1857, pp.128 - 31
∞ Biblioteca Universitaria di Pavia: 16 D 13

Il privilegio del novembre 1237, tradizionalmente considerato l’inizio della storia documentaria di Corleone e del gruppo di Lombardi insediatosi in quella terra, non ci è pervenuto in originale, ma inserito in un documento del 1305 contenuto a sua volta in uno del 1318, redatto su istanza dell’Universitas di Corleone e conservato fra le sue pergamene. Il testo del solo privilegio federiciano è inoltre registrato nel secondo volume della Cancelleria. Il privilegio fu edito da J. A. Huillard-Bréholles nella sua Historia diplomatica Friderici secundi e in seguito da Starrabba.
Dal dettato di questo documento si apprende che il miles Oddone da Camerana, fidelis dell’Imperatore, ottenne da Federico II il permesso di trasferirsi in Sicilia insieme con un gruppo di «homines de partibus Lombardiae». In un primo momento l’Imperatore aveva assegnato la terra di Scopello, in Val di Mazara, ma il sito non era risultato idoneo ed era stato sostituito dal sovrano con Corleone che apparteneva al demanio e si trovava in una posizione strategica. L’Imperatore concesse inoltre ad Oddone ed ai suoi eredi la facoltà di distribuire le terre a suo piacimento e dispose che tali distribuzioni sarebbero state valide e «perpetuo robore durature»: questa concessione si estendeva anche a tutti coloro che «de predictis partibus Lombardie» si fossero recati ad abitare a Corleone «processu temporis». Infine concesse ai Corleonesi i diritti di legnatico e di pascolo.
Lo spostamento in Sicilia da parte dei Lombardi fu motivato dalla necessità di allontanarsi dai luoghi di origine, resi insicuri dalle continue guerre. Il privilegio a favore del Camerana fu emanato «in castris ante Brixiam», dunque in un contesto militare: in quegli anni infatti Federico II era impegnato in un serie di operazioni contro le città anti-imperiali dell’Italia settentrionale. Inoltre lo stesso Imperatore aveva l’esigenza di provvedere al ripopolamento, con sudditi di provata lealtà, della terra di Corleone, svuotata in seguito alla persecuzione dei saraceni. Quello che rimane piuttosto nebuloso sono i contorni della figura del Camerana. Appare senz’altro da respingere l’idea che egli fosse bresciano, fatto che talvolta è stato acriticamente accolto dalla storiografia, ma che non trova alcun reale riscontro nel documento del 1237, unica fonte su questo personaggio, a tutt’oggi sconosciuto nella documentazione e nella storiografia bresciana.

Torna alla pagina iniziale