I LOMBARDI A CORLEONE :: MOSTRA VIRTUALE

La vita nella nuova patria: quartieri

I DOCUMENTO: 1302 novembre 1, Corleone. Palermo, Archivio di Stato, Diplomatico, Tabulario di Santa Maria del Bosco di Calatamauro, perg. 36.
II DOCUMENTO: 1315 agosto 28, Corleone. Palermo, Archivio di Stato, Diplomatico, Tabulario di Santa Maria del Bosco di Calatamauro, perg. 87
1302 novembre 1, Corleone
Palermo, Archivio di Stato, Diplomatico, Tabulario di Santa Maria del Bosco di Calatamauro, perg. 36.
1315 agosto 28, Corleone
Palermo, Archivio di Stato, Diplomatico, Tabulario di Santa Maria del Bosco di Calatamauro, perg. 87

I Lombardi, nonostante la loro varia provenienza, erano accomunati da uno spiccato senso di coesione e di autoidentificazione, che li portava a raggrupparsi negli stessi quartieri: San Pietro, area di espansione urbanistica, reso economicamente vivace dalla presenza di botteghe e San Giuliano, posto in alto, in prossimità del castello, e quindi più antico. In San Pietro, nella ruga de Curtis, l’omonima famiglia possedeva botteghe e scanni; in contrada Petri de Pontecurone il ricco mercante, da cui prendeva nome la via, gestiva alcuni mulini di proprietà.
La contrada Lombardia o Puthei Lombardie o, ancora, que dicitur Burdia o de la Bordia, gravitante nei pressi dei quartieri di San Giuliano e di San Pietro, era la zona residenziale prescelta dalle più alte classi sociali. Essa ospitava gli hospicia magna e i tenimenta domorum dei Pontecorono e dei Curto, che vi vivevano con i figli e le loro famiglie.
Della presenza di questi antichi colonizzatori ancora oggi resta traccia nella toponomastica stradale. Nella parte alta della città, proprio a ridosso del Castello Soprano, infatti, si trova la Via Lombardia, che resta l’unica arteria stradale, a parte quella dedicata alla Sicilia, con il nome di una regione d’Italia.

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