Marzia Dina Pontone

La nuova direttrice Marzia Pontone racconta novità e iniziative della Biblioteca a La Provincia Pavese. Riportiamo qui l’articolo firmato da Carlo Ercole Gariboldi.

Da alcuni giorni la Biblioteca Universitaria di Pavia è tornata ad animarsi di persone.

E da ieri, per regolare gli accessi alla consultazione di libri nuovi e antichi, giornali e tutto ciò che la biblioteca conserva, si usa l’app Affluences, semplice e facile da scaricare anche dal sito www.bibliotecauniversitariapavia.it.

Giovedì prossimo, invece, la biblioteca inaugura la tanto attesa mostra su Dante, che anche La Provincia Pavese presenterà nei prossimi giorni.

Da quando è arrivata la nuova direttrice Marzia Dina Pontone, con la collega Antonella Campagna, ha messo in cantiere una fitta serie di appuntamenti.

“Finalmente saremo in presenza. La Biblioteca Universitaria, come tutte le altre sedi del Ministero della Cultura, non si è mai fermata, e ora vogliamo riprendere davvero e tornare a essere un punto di riferimento per la città. Vorremmo lavorare in sinergia con la scuola, costruendo percorsi educativi extrascolastici”.

Dopo l’apertura della mostra di Dante che sarà allestita nel Salone Teresiano, ci sarà la Giornata Europea del Patrimonio (sabato 25 settembre), con la presentazione del restauro del mappamondo storico.

Il 10 ottobre apertura domenicale – unica nella stagione – per la “Domenica di carta”, altra iniziativa del Ministero della Cultura.

La Biblioteca Universitaria, in particolar modo in questa fase, sta patendo per la carenza di personale specializzato.

Fino al 20 di settembre è aperto un bando di comando per personale della pubblica amministrazione con il ruolo di assistente amministrativo.

“La Direzione Generale di Roma è consapevole di questa situazione – spiega la dottoressa Pontone -: Pavia dovrebbe avere otto funzionari di biblioteca, invece ne ha soltanto tre.

Sono problemi oggettivi, ma non ci scoraggiamo: garantiamo comunque tutti i servizi”.

La Biblioteca Universitaria sta proseguendo l’opera di digitalizzazione del suo materiale più antico e prezioso. Il corposo fondo Aldini – in parte già fruibile on line – sarà ultimato tra due anni. Presto sarà fruibile una mostra – sempre via internet – sulla parte digitalizzata più di recente.

Articolo tratto da “La Provincia pavese” del 10 settembre 2021 496 kb