Pavia, 1897 - Sanremo, 1980

Dario Morani ereditò dal padre Agostino la passione repubblicana e la partecipazione alla vita culturale della città.

Fondò il Pavia football club e per un breve periodo fu portiere della squadra cittadina.

Tra i più convinti interventisti pavesi, fu promotore dell’associazione studentesca Giovane Italia, nata nel 1914 al cui giornale collabora attivamente.

Nel 1916 si arruolò e combatté prima sul Carso poi sul fronte albanese, dal quale rientrò dopo l’armistizio colpito dalla malaria.

Geometra, s’iscrisse alla facoltà di Farmacia, ma abbandonò gli studi universitari per dedicarsi al giornalismo: cronista presso “La Provincia Pavese” e collaboratore del foglio repubblicano “La Squilla”.

Eletto segretario dell’Associazione provinciale della stampa, in seguito ricoprì l'incarico di redattore sportivo per “La Squilla sportiva” e “La Gazzetta dello sport”.

Durante il ventennio si rifiutò di iscriversi al Partito nazionale fascista e venne posto sotto continua sorveglianza e spesso emarginato.

Nel 1925 cominciò l’attività a Milano all’Alfieri & Lacroix, fototipografia tra le più importanti in Italia nel settore grafico.
Capoufficio, poi direttore tecnico e infine, nel 1941, Direttore generale dello stabilimento, Morani legò indissolubilmente la sua vita fino al 1970 a quella dell’azienda, senza tuttavia mai accettare compromessi.

Nel 1945 entrò a far parte della Divisione partigiana Pasubio e dopo la liberazione fu più volte candidato per il PRI al Consiglio comunale di Milano e alla Camera dei Deputati nelle elezioni politiche del 1953.

Nel 1955 gli venne assegnata la Stella al merito del lavoro su proposta e iniziativa dei dipendenti dello stabilimento, e nello stesso anno fu nominato grand’ufficiale al merito della Repubblica.

Tornò a Pavia nel 1972, e nell’ultimo periodo si dedicò alla poesia dialettale.