ACCADEMIA FILARMONICA FORTINI

Accademia Filarmonica Fortini
Accademia Filarmonica Fortini


HOME PAGE INTRODUZIONE LE SEDI I REGOLAMENTI LA CAUSA LEGALE LE ATTIVITÀ
IL TEATRO GLI ASSOCIATI I PERSONAGGI DOCUMENTI BIBLIOGRAFIA CREDITI



INTRODUZIONE




Bollo da un documento di affiliazione all’Accademia Tra le varie accezioni che il termine accademia assume nel XVIII secolo, c’è anche quello di «unione d’artisti e d’amatori» desiderosi di perfezionare la pratica musicale. Parimenti prende il nome di accademia l’intrattenimento musicale offerto dagli accademici al pubblico di soci o di esterni.
Nel 1745 si forma a Pavia, per iniziativa di don Gerolamo Fortini, canonico in San Teodoro, la prima Accademia filarmonica. Motivo ne è l’«utile e studioso trattenimento di patrizi, ed altre persone civili e religiose» nonché l’«onesto divertimento per gli studenti della R.a Università». Il sodalizio, governato da leggi e retto da ruoli e cariche ben distinte, perdura per oltre un secolo. A circa trent’anni dalla nascita esso si affianca all’Accademia degli Affidati, prestigiosa ed antica istituzione, nata «per fomentare, ed animare le belle lettere», dando vita «al solo esempio in Italia di ben concepita società di seguaci di Apollo», «di sommo gradimento non solo alla città«, ma anche ammirata all’estero. Dal 1772 le due associazioni organizzano in modo regolare ed autonomo la propria attività, ma una volta al mese predispongono una seduta comune in cui poetici componimenti si alternano a suoni e a canti: personaggi illustri delle scienze e delle lettere declamano testi in versi sugli argomenti più disparati, mentre celebri cantanti, virtuosi strumentisti, volenterosi dilettanti intonano le arie alla moda o si cimentano con i concerti più impegnativi.
Nel regolamento redatto nel 1775 non sono più presenti riferimenti agli Affidati, segno evidente della una rottura del sodalizio. Dal 1782 si decide, in segno di riconoscenza perpetua, di intitolare l’Accademia al canonico Fortini.

Torna alla pagina iniziale