Instagram Biblioteca Universitaria di Pavia

Valorizzazione digitale della Biblioteca Universitaria di Pavia: lei si occupa del canale Instagram. "Scrivono da tutto il mondo, c'è persino chi si è fatto tatuare un manoscritto".

"Da chi è abitata la lettera B? San Giovanni Evangelista, San Francesco o Re David?" Maria Cristina Regali, che cura il profilo Instagram della Biblioteca Universitaria di Pavia, lancia il quiz settimanale. E piovono centinaia di risposte.
"Questa volta era facile: quella giusta - chiosa Regali - era Re David, qui con corona e salterio, lo strumento musicale più gettonato dell'epoca, e la lettera miniata appartiene al nostro manoscritto Aldini 302.

Re David in Aldini 302, S. Ambrosius, Super psalmo Centesimo Octavo decimo (Beati immaculati) Expositio, XV sec.

Il quiz è solo l'ultima trovata di Maria Cristina Regali, addetta alla valorizzazione digitale della Biblioteca (c'è anche un canale You Tube e un profilo Facebook curato invece dalla collega Antonella Campagna).

Quando le è stato affidato l'incarico si è posta il problema di coinvolgere un pubblico non esclusivamente di addetti ai lavori. Laureata in Beni Culturali all'Università di Pavia, un master di primo livello a Tor Vergata, si è cimentata da autodidatta nel mondo dei social media.

"Raccontiamo i nostri tesori di carta e pergamena" annuncia dal profilo Instagram. E ancora ammicca: "Solo per booklovers all'antica. Entra nell'Eden di libri e manoscritti".

Del popolo dei 7728 followers, in realtà, non fanno parte solo bibliofili e cultori della materia. "Arrivano messaggi da ogni parte del mondo - conferma Regali - Dall'Australia come dal Giappone, dalla Francia come dal Sudamerica. Condividono storie, pongono domande in Direct, interagiscono chiedendo informazioni sui manoscritti e, i più vicini geograficamente, trovano anche il modo di venirci a trovare di persona. Che poi è il nostro scopo: valorizzare libri antichi e invogliare le persone a venire in Biblioteca".

Il tatuaggio medievale sul petto

Ci sono poi i supporter più estremi, come Alberto Bellavia, bibliotecario della Biblioteca Malatestiana di Cesena, che si è fatto tatuare sul petto una delle maniculae più belle (la manina disegnata ai margini di una pagina con lo scopo di evidenziare una parte del testo, ndr) dopo aver visionato il post sull'Aldini 74.

"Ha cercato una tatuatrice che realizzasse il lavoro nel modo più fedele possibile e ora sta meditando di fare un altro tatuaggio" racconta Maria Cristina Regali.

Certe interazioni della community e il numero dei like stupiscono lei per prima. Ci sono post con 2 o 3mila cuoricini. "Non c'è un criterio nel gradimento di un post rispetto a un altro - ammette - A esempio a una pagina dell'Aldini 58, certamente bella ma non più di altre, abbiamo totalizzato 16mila visualizzazioni".

Aldini 74 - manicula

Manicula in Aldini 74, Ars sive doctrina de trasmutatione metallorum, XV sec.

Regali rende accattivante ogni post, aggiunge dettagli, infila curiosità, stuzzica lo spirito di osservazione dei followers. Come quando invita a guardare meglio le scarpine "modaiole trecentesche indossate da San Guniforto" nella lettera miniata che lo contiene. Verdi e molto simili a pantofole come quelle che vanno tanto di moda oggi. C'è spazio anche per le informazioni di servizio, orari di apertura, promemoria degli eventi.

Aldini 590 - San Guniforto

San Guniforto in Aldini 570, Graduale-Kyriale, XIV-XV sec.

Il canale è decollato durante il lockdown. "I followers sono cresciuti in modo esponenziale in quel periodo - spiega - E quando durante i lavori di manutenzione della Biblioteca ho rallentato il ritmo, hanno [benevolmente] protestato".

Articolo di Maria Grazia Piccaluga, tratto da "La provincia pavese" del 22 gennaio 2023