Figaria era una località dell’Oltrepò pavese orientale oggi scomparsa.
Già dai primi anni in cui sono attestati i Lombardi a Corleone abbiamo la pergamena del notaio Tommaso de Ficar(i)a (vedi 1): così almeno sembra possibile leggere lo scioglimento, contrariamente all'interpretazione tradizionale che vi vede il nome della localit� di Ficar(r)a (vedi 1).
Figaria si trovava probabilmente nell’area di Montescano, agli estremi confini con il territorio di Piacenza. Menzionata nei diplomi di Federico I Barbarossa del 1164 e di Enrico VI del 1191, è già scomparsa dall’elenco del 1250, forse perché uscita dal territorio controllato o rivendicato dai pavesi. Essa, attualmente priva di riscontro con un centro abitato anche minuscolo, è però ricordata nel cognome⁄soprannome di provenienza di ben due notai pavesi: Oliverio de Figaria, di cui abbiamo la più antica tra le imbreviature (seppure frammentaria: dal 31 dicembre 1256 al 5 maggio 1257) conservate nell’Archivio Notarile dell'Archivio di Stato di Pavia, e la pergamena originale di Iacopo de Figaria giuntaci dall’antico archivio del monastero di S. Pietro in Ciel d’Oro.
Al punto 2 è riprodotta la sottoscrizione di Iacopo: il nome è preceduto dal segno notarile e seguita dal titolo di notaio imperiale.
Al punto 3 abbiamo l’incipit con signo notarile, nome e anno che introduce il fascicolo iniziale delle imbreviature del 1257 (che iniziava, secondo lo stile della natività, il 25 dicembre dell’anno 1256). Il fascicolo è rilegato con una pergamena dello stesso notaio (come si evince dal segno notarile) del 1254, priva della parte finale contenente la sottoscrizione (vedi 4).
La proposta di scioglimento della denominazione è basata sulla coerenza geografica con le altre provenienze di notai e cittadini corleonesi.