I LOMBARDI A CORLEONE :: MOSTRA VIRTUALE

Figaria località perduta

I DOCUMENTO: 1265 maggio 8, Pavia. Pavia, Archivio di Stato, Fondo Ospedale San Matteo (antica provenienza: monastero di San Pietro in Ciel d’Oro di Pavia), scaff. XXII, cart. XVII. Originale (particolare del segno notarile e della sottoscrizione autografa di Iacopo de Figaria: vedi 2). II DOCUMENTO: 1254. Pavia, Archivio di Stato, Fondo Archivio Notarile, busta 15823. Registro delle imbreviature di Oliverio de Figaria (particolare del segno notarile e dell'incipit di Oliverio: vedi 3 e 4). 
III DOCUMENTO: 1288 febbraio 20, Corleone. Palermo, Archivio di Stato, Diplomatico, monastero di S. Maria del Bosco di Calatamauro, perg. n. 8. Originale (particolare del segno notarile e dell'incipit di Thomas de Ficaria: vedi 1)
1265 maggio 8, Pavia
Pavia, Archivio di Stato, Fondo Ospedale San Matteo (antica provenienza: monastero di San Pietro in Ciel d’Oro di Pavia), scaff. XXII, cart. XVII. Originale (particolare del segno notarile e della sottoscrizione autografa di Iacopo de Figaria: vedi 2)
1254
Pavia, Archivio di Stato, Fondo Archivio Notarile, busta 15823. Registro delle imbreviature di Oliverio de Figaria (particolare del segno notarile e dell'incipit di Oliverio: vedi 3 e 4)
1288 febbraio 20, Corleone
Palermo, Archivio di Stato, Diplomatico, monastero di S. Maria del Bosco di Calatamauro, perg. n. 8. Originale (particolare del segno notarile e dell'incipit di Thomas de Ficaria: vedi 1)

Figaria era una località dell’Oltrepò pavese orientale oggi scomparsa.
Già dai primi anni in cui sono attestati i Lombardi a Corleone abbiamo la pergamena del notaio Tommaso de Ficar(i)a (vedi 1): così almeno sembra possibile leggere lo scioglimento, contrariamente all'interpretazione tradizionale che vi vede il nome della localit� di Ficar(r)a (vedi 1).
Figaria si trovava probabilmente nell’area di Montescano, agli estremi confini con il territorio di Piacenza. Menzionata nei diplomi di Federico I Barbarossa del 1164 e di Enrico VI del 1191, è già scomparsa dall’elenco del 1250, forse perché uscita dal territorio controllato o rivendicato dai pavesi. Essa, attualmente priva di riscontro con un centro abitato anche minuscolo, è però ricordata nel cognome⁄soprannome di provenienza di ben due notai pavesi: Oliverio de Figaria, di cui abbiamo la più antica tra le imbreviature (seppure frammentaria: dal 31 dicembre 1256 al 5 maggio 1257) conservate nell’Archivio Notarile dell'Archivio di Stato di Pavia, e la pergamena originale di Iacopo de Figaria giuntaci dall’antico archivio del monastero di S. Pietro in Ciel d’Oro.
Al punto 2 è riprodotta la sottoscrizione di Iacopo: il nome è preceduto dal segno notarile e seguita dal titolo di notaio imperiale.
Al punto 3 abbiamo l’incipit con signo notarile, nome e anno che introduce il fascicolo iniziale delle imbreviature del 1257 (che iniziava, secondo lo stile della natività, il 25 dicembre dell’anno 1256). Il fascicolo è rilegato con una pergamena dello stesso notaio (come si evince dal segno notarile) del 1254, priva della parte finale contenente la sottoscrizione (vedi 4).
La proposta di scioglimento della denominazione è basata sulla coerenza geografica con le altre provenienze di notai e cittadini corleonesi.

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