Per un catalogo illustrato dei codici miniati della Biblioteca Universitaria di Pavia

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Paolo Veneto, In libros Aristotelis De Anima (Aldini 333)

Perg., I-II (cart.), 200, III-IV (cart.), 370 x 258 mm. - Legatura in pelle di restauro (all’interno del piatto posteriore, etichetta «Ferrari Giuseppe, restauro libri antichi, Modena».)
Maestro del 1446, Bologna, 1451

Immagini

Il colophon fornisce la datazione esatta, 1451, e il nome del copista del codice, fratrem Gregorium de provincia Saxonie, dell’ordine agostiniano (Colophons, II, 1967, p. 249).

Tre iniziali istoriate introducono ciascuno dei libri che compongono l’opera: Paolo Veneto a letto insegna ai confratelli (c. 1r), Elia nel deserto (c. 39r), Paolo Veneto ispirato (c. 148r).

Sul lato interno della carta, le miniature sono accompagnate da ricche bordure in lamina d’oro con tralci vegetali, motivi geometrici e uccelli. La decorazione comprende inoltre 70 iniziali filigranate.

Massimo Medica (1992, p. 24) ha attributo le iniziali al Maestro del 1446, artista identificato a partire dalla miniatura degli statuti bolognesi della Compagnia dell’Ospedale di Santa Maria del Baraccano, datati al 1446 (Medica 1987, p. 229).

Tipici dell’artista sono i tratti marcati dei personaggi, spesso al limite del caricaturale, le capigliature a larghe ciocche, il pesante contorno scuro. L’artista fu più volte impegnato nella decorazione di testi di Paolo Veneto, personalità di spicco nella cultura universitaria del XV secolo (Conti 2014, pp. 187-190): negli anni Quaranta del Quattrocento miniò l’Expositio super libros De generatione et corruptione, ms. 923 della Biblioteca Universitaria di Padova (I. Ruocco, B. Alai, in Bellezza nei libri 2017, pp. 190-193); probabilmente per la stessa occasione e la stessa committenza dell’Aldini 333 realizzò l’attuale Aldini 316 (Guernelli 2018, p. 32).

In questi e in altri manoscritti, seguendo l’iconografia del docente diffusa nell’ambiente padovano dell’autore e in quello bolognese dell’artista, il maestro è raffigurato in cattedra, circondato dagli studenti astanti (Francoforte sul Meno, ms. Ausst. 39; Guernelli 2018, p. 32) o seduti ai banchi (Bologna, Bibl. Universitaria, ms. 227; Guernelli 2015, p. 6).

Nell’Aldini 333, l’iconografia eccentrica - Paolo Veneto a letto insegna ai confratelli - potrebbe trovare una spiegazione nella biografia dell’autore, spentosi a Padova il 15 giugno 1429 mentre era occupato proprio nella scrittura del commento al De Anima di Aristotele (Conti 2014). Si tratta di un’ipotesi aperta, che attende ulteriori riscontri dall’analisi di fonti biografiche coeve al filosofo agostiniano.

Letizia Villotta

Provenienza: Pier Vittorio Aldini (1773-1842). Acquistato dalla Biblioteca Universitaria di Pavia nel 1841.

Bibliografia: Aldini 1840 cat. 11, p. 11, De Marchi, Bertolani 1894, pp. 181-182; Colophons II 1967, p. 249, n. 5586; Medica 1987, pp. 160-229; Medica 1992, pp. 11-30; M. Medica, in Dizionario biografico 2004, p. 479; Conti 2014, pp. 187-190; Guernelli 2015, pp. 3-16; M.G. Albertini Ottolenghi, in Scrittura dipinta 2017, cat. 15, pp. 93-94; I. Ruocco, B. Alai in Bellezza nei libri 2017, cat. 17, pp. 190-193; Guernelli 2018, pp. 29-40; D'Agostino, Pantarotto 2020, cat. 54, p. 58.