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Pubblicata nel 1678 a Vigevano, la sua sede vescovile, l’Architectura obliqua del certosino Juan Caramuel (bella figura di spagnolo internazionale del tardo Seicento) è, nel suo ambito, il trattato di riferimento. L’architettura obliqua è quella in cui la formalizzazione della membratura classicista di una costruzione segue, al di sotto dell’ornamento degli ordini, la struttura soggiacente, anche se questa non è retta. Di conseguenza, le forme classiche si inclinano e declinano e, se si segue una traiettoria centrifuga, in presenza di strutture circolari, ovali o ellitiche, controdeclinano. Dell’architettura obliqua Caramuel è il primo e massimo teorico, con un influsso sull’architettura europea e americana a lui contemporanea e posteriore ben documentabile. L’architettura antica e moderna (la Piazza di San Pietro a Roma ha "tantos errores como piedras") è passata in attenta rassegna dall’autore, a partire dal suo infinito enciclopedismo barocco.
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Caramuel Lobkowitz, Juan Architectura ciuil recta y obliqua … por don Iuan Caramuel monje cisterciense, dotor y professor de santa theologia en la vniuersidad de Lovayna; y ahora arçobispoobispo de Vegeven, conde de Zem, etc. del Consejo de Su Magestad. etc. . En Vegeven, en la emprenta obispal por Camillo Corrado, 1678. 3 v. ant. inc. (v. 1), ill., tav. (v. 3) fol. 26 E 22 |
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