Per un catalogo illustrato dei codici miniati della Biblioteca Universitaria di Pavia

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Tommaso da Siena, Legenda abreviata beatae Catharinae (Legenda minor) (Aldini 225)

Perg., II (I cart.), 34, I’ (palinsesto, antica controguardia inferiore) cc., 260 x 185 mm. - Legatura moderna in cuoio impresso?
Cristoforo Cortese, Venezia, secondo decennio del sec. XV

Immagini

Il manoscritto fu prodotto entro uno degli scriptoria veneziani che nel primo quarto del Quattrocento sostennero il processo di canonizzazione di Caterina da Benincasa, conclusosi nel 1461.

Tenace promotore dell’iniziativa editoriale fu un discepolo della santa, Tommaso da Siena (detto poi Caffarini), che verso la metà del secondo decennio del secolo ridusse la Legenda maior del beato Raimondo da Capua (†1399) in due diverse redazioni, la cosiddetta Legenda minor, nella recensione vetus e nova.

I codici caffariniani erano destinati ai cenobi dell’ordine: su questo esemplare, uno dei dodici della recensio nova, sopravvive la segnatura originale, dello stesso copista del testo (Franceschini 1942a, p. 52; per l’edizione critica della Legenda, Franceschini 1942b).

Già datato al sec. XIV (De Marchi, Bertolani 1894, p. 124), l’Aldini 225 è stato ricondotto correttamente all’inizio del secolo seguente da Anna De Floriani, che collocava le miniature in area emiliana o padovana (note affidate alla Biblioteca Universitaria di Pavia).

A c. 1v, l’unica iniziale miniata, F (Fuit vir), ha campo esterno in lamina d’oro e corpo rosa ornato dal profilo di un uccello e da estensioni fogliacee.

La mezza figura di Santa Caterina si staglia entro il campo interno, azzurro: ha l’abito, il soggolo, il velo bianchi e il manto nero delle Mantellate, l’aureola raggiata dei santi non ancora proclamati ("more beatarum"), gli attributi del giglio (purezza virginale), del libro (dottrina) e della croce rossa della Passione, oggetto del suo amore.

È l’iconografia ricca tipica delle immagini caffariniane, che accompagnano codici dalle soluzioni decorative sobrie, prive di fregi ornamentali (Bianchi, Giunta 1988; cf. p.e. Firenze, Biblioteca Nazionale, ms. D.2.76).

Proposta da Carl Huter nel 1980, la partecipazione di Cristoforo Cortese allo scriptorium del Caffarini è confermata dal ritrovamento di ulteriori esemplari miniati (Fumian 2009), ai quali si deve ora aggiungere questo di Pavia, noto finora solo agli studi storico-filologici.

Nell’esuberanza delle volute fogliacee dai teneri colori pastello, percorse da lumeggiature a biacca sottili e piumose, si riconosce uno dei tratti caratteristici del miniatore, protagonista della miniatura tardogotica veneziana.

Pier Luigi Mulas

Provenienza: Ex-libris manoscritto, XV sec., c. 34v: Legenda beate Chaterine de Senis in 8° ban(co) a d(e)xt(ra); Pier Vittorio Aldini (1773-1842); acquistato dalla Biblioteca Universitaria di Pavia nel 1841.

Bibliografia: Aldini 1840, cat. 75, p. 21; De Marchi, Bertolani 1894, p. 124; Franceschini 1942a, pp. 10, 52-53 et passim; Franceschini 1942b, pp. VIII, XI et passim; Bianchi 1981, p. 580, nota 50; Nocentini 2005, p. 99, nota 67; Nocentini 2013, p. 30, nota 78.