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Da Cervantes a Caramuel: libri illustrati barocchi della Biblioteca Universitaria di Pavia - Alla spagnola: il frontespizio inciso

Tutta la cultura teologica (e di riflesso artistica) della Spagna barocca è intrisa di immacolismo. Il dogma mariano dell’Immacolata Concezione, che sarà proclamato come tale solo nel XIX secolo, è propugnato con forza in Spagna, specie tra i Francescani. Ciò spiega il moltiplicarsi delle committenze artistiche (25 sono le Immacolate note di Murillo), e un’infinita produzione teologica, di cui è solo un esempio il trattato di Diego Jarava del Castillo, militare al servizio della Corona spagnola, per diversi anni a Napoli. È indicativo che sia un laico, per quanto colto e devoto, a scrivere un trattato teologico.
L’attenzione agli aspetti iconografici della rappresentazione dell’Immacolata (definita soprattutto a partire dall’Apocalisse di San Giovanni) è una costante in questi volumi, come mostra quello di Alonso Remón, preoccupato di definire l’orientamento della falce di luna ai piedi della Vergine tota pulchra.

 

Tavola tratta da: Diego Jarava del Castillo, Triunfos gozosos de Maria sacratissima, concebida, santa, pura, limpia y sin mancha de pecado original … Madrid, 1660 Jarava del Castillo, Diego
Triunfos gozosos de Maria sacratissima, concebida, santa, pura, limpia y sin mancha de pecado original … por el maestro de campo don Diego Xaraua de Castillo, cauallero de la orden de Santiago … En Madrid, por Mateo Fernandez, 1660. [40], 234, [6] p. ill. 4º
M. N. 11 E 37
 
Nota: mutilo dell’ultima c. bianca dell’ultimo fascicolo della sequenza n. n. Al front. "del Dr. Pablo [F]ran.co Estaçio canonigo de Seu.a".
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