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Il 17 giugno 1649 Maria Anna d’Austria, promessa sposa di Filippo IV, entra a Milano, tappa fondamentale del suo viaggio verso Madrid. Nel 1651 si pubblica una relazione in grande formato con splendide acqueforti che riproducono gli apparati del corteo di accoglienza, che si era snodato da Porta Romana (arricchita di nuove decorazioni per l’occasione) al Duomo. È la redazione definitiva, sontuosa e celebrativa, dell’evento, cui erano già stati dedicati alcuni resoconti negli anni precedenti. Archi e apparati, quasi tutti effimeri e allestiti per l’occasione, danno vita a un percorso retorico e allegorico il cui contesto nevralgico e irradiatore è appunto la duplice esaltazione del potere imperiale e di quello della monarchia spagnola; e vi si congiungono le abilità ingegneristiche di Carlo Buzzi e la cultura umanistica dei gesuiti di Brera. I pittori e gli incisori più famosi della Milano del tempo pure prestarono la loro opera, per una realizzazione che solo i libri ci hanno conservato.
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La pompa della solenne entrata fatta dalla serenissima Maria Anna austriaca figlia dell’inuittissimo imperante
Ferdinando terzo et sposa del potentissimo Filippo quarto … accompagnata dal serenissimo Ferdinando quarto rè di
Boemia, & Ongaria suo fratello nella città di Milano …
In Milano, per Gio. Battista, e Giulio Cesare fratelli
Malatesta, [1651]. [8], 65, [3] p. ant. inc., ill., tav. fol.
68 T 15 Note: l’anno di stampa si ricava dalla dedica. Mutilo dell’ultima c. bianca. Proviene dalla Certosa di Pavia. Annotazioni. Alla c. di guardia "ad usum simplicem Dni. Angeli eiusdem professi". |
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