Milano, 17.. - 1803
Direttore dal 1787 al 1799 e dal 1800 al 1803

Milanese, frate minore conventuale, fu nominato direttore nel 1787 e subentrò nell'incarico a Gregorio Fontana. Avviò una nuova catalogazione usando per la prima volta schede mobili, un catalogo ragionato "in carte separate" per cui ogni nuovo libro e ogni nuovo articolo apparso in opere miscellanee è registrato in una "carta" che riporta anche il pregio del libro, la sua storia e le sue caratteristiche.

Schieratosi con il nuovo regime all'arrivo dei francesi, gli furono conferite ulteriori responsabilità: per un biennio ricoprì la cattedra di Logica e Metafisica presso la Facoltà di Filosofia, poi, fino al 1803, di Analisi delle idee.

La direzione gli fu confermata nel 1796, ma fu sospeso dall'incarico e dall'insegnamento nei mesi dell'estate 1799 durante la reazione austro-russa in Lombardia. Al ritorno di Napoleone il decreto di ristabilimento dell'Università (23 giugno 1800) lo reintegrò nelle funzioni di professore e in quelle, di nuovo conio, di Presidente della Biblioteca.

Gianorini si dedicò alla stesura dei cataloghi, affiancato dagli impiegati Domenico Erba e Giacinto Gandini, alla trascrizione di documenti e alle compilazioni storiche che si conservano tra i manoscritti Ticinesi.

Costantino Gianorini

nel fondo Ticinesi
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