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Sette e Ottocento a Pavia: le radici della modernità (1764-1815) – Diritto e Filosofia

7 Marzo 2019 | 9:30 - 17:30

Locandina Sette e Ottocento a Pavia: le radici della modernità (1764-1815) - Diritto e Filosofia

Il convegno, articolato in quattro giornate, si propone di illustrare attraverso i suoi protagonisti, scienziati e umanisti, scrittori e musicisti, il primato di Pavia e della sua università come centro della cultura europea nei circa cinquant’anni che vanno dal 1764 (esce Dei delitti e delle pene) al 1815 (Restaurazione dell’Antico Regime).

Le riforme degli Asburgo rinnovano con criteri moderni tutte le istituzioni scolastiche, dall’Università di Pavia alla Facoltà Teologica, alle Scuole Palatine di Milano. Si crea un grande fervore di ricerche da parte di professori presto di fama europea. Con la Repubblica Cisalpina, dopo un periodo di chiusura, l’università rinasce e con essa la produzione scientifica pavese. Dopo gli anni di reazione dei governi ai principi rivoluzionari di Francia,  con conseguente arretramento su posizioni conservatrici e abbandono delle politiche riformatrici, la ventata napoleonica suscita l’entusiasmo dei giacobini italiani. Con il rientro dell’Austria si chiude il cinquantennio aperto verso la futura modernità.

Progetto relativo a quattro giornate di conversazioni con il pubblico cittadino e non sul rinnovamento culturale di Pavia attraverso il suo ateneo tra l’età absburgica e la restaurazione attraverso il periodo napoleonico.
Il progetto si articola in tre sezioni (da svolgere in quattro giornate), una rappresentazione teatrale e un concerto di musiche di compositori pavesi (Rolla):

  • Letteratura e arte 8 novembre 2018
  • Le Scienze 22 novembre 2018

Rappresentazione di Il professore e la cantante: Alessandro Volta innamorato: gennaio-febbraio 2019

  • Diritto e Filosofia  7 marzo 2019
  • Letteratura 21 marzo 2019

Concerto a chiusura delle quattro giornate.

Le giornate prevedono sei interventi di altrettanti studiosi/e che presenteranno gli argomenti con taglio scientifico ma con modalità divulgativa. Gli interventi faranno inoltre da cornice a letture dei testi presi in considerazione, letture tenute da attori. Si pensa in particolare alla lettura integrale dei Sepolcri  di Foscolo, antologica dell’Invito a Lesbia Cidonia di Mascheroni e della Prolusione pavese di Foscolo nei luoghi significativi.

La formula è già stata sperimentata e ormai collaudata con successo.

Le giornate si svolgeranno nei luoghi dove letterati, scienziati e giuristi hanno operato in particolare nelle Aule storiche: Foscolo, Volta, Scarpa.

Breve quadro del periodo considerato

Nei circa cinquant’anni dal 1764 al 1815 Pavia e la sua università diventano centro di cultura europea: Maria Teresa d’Austria e dal 1765 Giuseppe II attuano una politica illuminata attraverso riforme amministrative e giuridiche fondamentali: Giuseppe II arriverà ad abolire la tortura (1772), la servitù ereditaria dei contadini (1782), la revoca dell’esenzione fiscale ai nobili.
Di impatto ancora maggiore la politica decisa e radicale indirizzata a limitare i privilegi della Chiesa cattolica che vede tra l’altro, nel 1781, l’emanazione dell’Editto di Tolleranza con cui viene concessa libertà di culto a luterani e greco-ortodossi.
Una politica antifeudale e giurisdizionalista – cioè volta a distinguere i poteri dello Stato rispetto a quelli della Chiesa che susciterà forti opposizioni in alcuni paesi dell’impero, ma non in Lombardia, dove le riforme legate alle idee illuministe, in particolare nel campo dell’istruzione daranno a Pavia risultati moderni e di importanza europea.

1764-1796 a Pavia

Grandioso fu il programma di potenziamento delle strutture didattiche, di ricerca e di riassetto edilizio, che ha dato alla sede dell’Università l’aspetto che essa ancora oggi conserva.
Fra i docenti più famosi di livello europeo vanno almeno ricordati Lazzaro Spallanzani nelle scienze naturali, Lorenzo Mascheroni nelle matematiche, Alessandro Volta nella fisica, Antonio Scarpa nell’anatomia. Oltre a dare impulso alle discipline giuridiche, biologiche e mediche, Giuseppe II riforma la Facoltà Teologica pavese, facendone punto di riferimento per le scuole teologiche dei seminari lombardi. Altre personalità di rilievo pavesi o con rapporti non accademici con Pavia: Giovanni Alessandro Brambilla nella chirurgia.

A partire dagli anni Sessanta un gruppo di giovani milanesi (Beccaria, Pietro e Alessandro Verri, Luigi Lambertenghi, Giuseppe Visconti di Saliceto, Giambattista Biffi, Gian Rinaldo Carli) ma con studi pavesi (molti tra cui A.Verri e Beccaria si laureano in Diritto a Pavia) sulla scia delle teorie illuministe danno vita all’Accademia dei Pugni e al periodico di maggior successo nel secolo, Il Caffè; Beccaria pubblica nel ’64 Dei delitti e delle pene, opera che fa da spartiacque nella storia giuridica e sociale non solo italiana , ma mondiale; Pietro Verri scrive Le osservazioni sulla tortura che costituiranno l’avantesto di un’opera fondamentale di Alessandro Manzoni, la Storia della Colonna Infame.

1796-1815 a Pavia Dalla Repubblica Cisalpina al Regno d’Italia

Dalla campagna d’Italia Napoleone è mediatore tra Rivoluzione e Restaurazione: da un lato riporta l’ordine, ma contemporaneamente assicura in gran parte d’Europa il potere politico alle nuove forze sociali borghesi e elimina i residui feudali dello stato assoluto. Le riforme giuridiche con l’emanazione dei nuovi codici, civile e penale danno un contributo determinante all’ammodernamento del diritto.
Si afferma decisamente l’idea di nazione. Dopo gli anni di reazione dei governi ai principi rivoluzionari di Francia  con conseguente arretramento su posizioni conservatrici e abbandono delle politiche riformatrici la ventata napoleonica suscita l’entusiasmo dei giacobini italiani. Dopo il rientro dell’Austria il panorama cambia rapidamente virando verso la repressione.

La rinata repubblica Cisalpina vede anche la rinascita dell’Università di Pavia dove ancora operano i maestri degli ultimi decenni del Settecento (Alessandro Volta, che inventa la pila nel 1799, Antonio Scarpa e  Spallanzani) e sono presenti le nuove personalità della cultura: Vincenzo Monti e  Ugo Foscolo sulla cattedra di eloquenza e  Gian Domenico Romagnosi di diritto civile.
Altre personalità di rilievo pavesi o con rapporti non accademici con Pavia: Rasori medico giacobino, Agostino Bassi che studia Giurisprudenza a Pavia (sarà il primo a provare che una malattia infettiva è dovuta a un germe; ebbe influenza sullo sviluppo della teoria microbiologica delle malattie infettive  legata a Louis Pasteur e Robert Kock ).

Rassegna stampa

Comunicato stampa – 1 mb

Locandina – 381 kb

Articolo tratto da “La provincia pavese” del 6 marzo 2019 – 150 kb

Luogo

Salone Teresiano