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gride ed editti

La raccolta di gride conserva le deliberazioni divise per magistrature, e, all'interno delle singole magistrature, ordinata cronologicamente; l'ambito è lombardo, prevalentemente milanese.

Si tratta di fogli volanti, salvo i casi delle gride generali in più pagine, in ottimo stato di conservazione.

La raccolta si presenta abbastanza organica ed è probabilmente frutto di collezionismo privato, ma non è attualmente documentabile la provenienza.

Il linguaggio

Le gride erano le leggi del tempo, gridate appunto e poi affisse ai muri delle strade. Appare scontato che, affinché fossero comprensibili a tutto il popolo, la lingua non fosse il latino ma il volgare italiano e il linguaggio mai tecnico-giuridico ma semplice e di facile comprensione, descrittivo di situazioni e accadimenti, fitto di comandi e proibizioni in stretta relazione con i fatti narrati.

Parzialmente diverso è il caso delle "grida generali", atti che venivano emanati non per risolvere situazioni contingenti ma per funzioni organizzative generali, come ad esempio la prevenzione delle malattie. In esse il linguaggio era più tecnico, con l'elenco minuzioso delle categorie cui gli ordini sono diretti, la specificazione delle responsabilità penali, l'enunciazione di regole per organizzare la vita cittadina.

La tipologia

Anche all'interno di questa legislazione volante esiste una gerarchia: le grida emanate dal Governatore erano superiori alle norme diffuse dagli organi di governo locale.

Inoltre una magistratura poteva emanare diversi tipi di norme: grida, editti, bandi, proibizioni, ordini, istruzioni e regole, denominazioni che sembrano corrispondere a tipologie diverse di documenti.

Il provvedimento più usato è la grida che non si differenziava in niente dall'editto se non nella forza psicologicamente più cogente di quest'ultimo.

Ambedue contenevano prevalentemente ordini o concessioni, stabilivano sanzioni e si rivolgevano ad una pluralità di persone abbastanza generiche, ad esempio coloro che esercitavano un commercio, o volevano transitare da uno Stato all'altro, o appartenevano a una categoria come gli osti o i mendicanti.

A volte la grida, chiamata in questo caso dichiarazione, veniva emessa per interpretare o chiarire meglio gride precedenti.

Le grida generali, quelle con il più ampio raggio di destinatari, erano leggi volte al riordino della materia di competenza del magistrato.

Il bando contiene essenzialmente divieti, e sembra essere stato usato soprattutto per specifiche materie come la libera circolazione delle persone.

Il Governatore, invece, emana spesso bandi nel senso di "proclami": comandi specifici, a volte anche istruzioni, diretti a persone singole o categorie precise di persone, mentre la proibizione contiene divieti. L'istruzione e la regola sono atti che non prevedevano sanzioni e indicavano i comportamenti da tenere in certe situazioni.

Ci sono poi le revoche o revocazioni, liberazioni, restituzioni con cui si abrogavano editti e gride precedenti riguardanti restrizioni di libertà individuali o collettive, divieti di commercio, divieti di circolazione, segregazioni in casa.

Le frequentissime rinnovazioni, infine, venivano utilizzate nel caso di cambio dei componenti di una magistratura che ribadiva ordini già dati, o perché le norme erano disattese e bisognava ripubblicarle. In questi documenti veniva espressa la rinnovazione e tutto il testo precedente veniva riprodotto, spesso integralmente, senza modifiche.

I fogli sono suddivisi per argomento e raccolti in 38 volumi, dei quali 34 di recente restaurati:

  1. Fiumi, navigli e acque (1573-1786)
  2. Censo (1609-1760)
  3. Dazi uniti e particolari (1667-1782)
  4. Gabella grossa di Cremona (1564-1766)
  5. Polvere e salnitri (1573-1747)
  6. Caccia e pesca (1604-1783)
  7. Sali (1572-1783)
  8. Acquavite e acque rinfrescative (1639-1771)
  9. Annata, mezz'annata (1604-1772)
  10. Imbottato, esenzioni diverse (1560-1784)
  11. Mercanzia (1576-1786)
  12. Pelli (1643-1785)
  13. Bollino per il vino (1568-1779)
  14. Annona (1603-1699)
  15. Annona (1700-1786)
  16. Dazi e imprese diverse (1689-1750)
  17. Provincia di Mantova (1746-1786)
  18. Macina e prestini (1573-1777)
  19. Dogana (1577-1784)
  20. Strade (1583-1784 )
  21. Fieni, legna (16..-1781)
  22. Tabacco e acquavite (1642-1786)
  23. Sanità (1583-1699)
  24. Sanità (1701-1776)
  25. Pecore, risi, gallette (1613-1785)
  26. Monete (1618-1786)
  27. Fabbriche e mercimonio (1602-1786)
  28. Pane e vino (1620-1780)
  29. Cedole, appalti diversi (1670-1784)
  30. Dazio del fieno (1640-1784)
  31. Pane venale (1639-1771)
  32. Pane venale (1640-1786)
  33. Tariffa per la regalia Milano (1765)
  34. Gride diverse (1763-1768)
  35. Varie (1766-1774)
  36. Dispacci, editti, ordini (1765-1785)