Biblioteca Universitaria di Pavia, Ticinesi 385, Regula verberatorum Sancti Innocentij presbiteri Papiensis et recomandatorum Sancte Marie Confalonis Papie, pergamenaceo, sec XIV, ultimo quarto

Ricostruire la storia del fondo Ticinesi non è semplice perché intimamente collegato alle vicende del fondo Aldini e perché si arricchì di nuove acquisizioni nel corso di tutto l’Ottocento.

Fu infatti in seguito alla decisione di valorizzare la collezione privata di manoscritti di Pier Vittorio Aldini acquistata nel 1840, con la costituzione di uno specifico fondo, che incominciò a svilupparsi autonomamente la vicenda del fondo Ticinesi, una raccolta di testi sia manoscritti sia a stampa (interfogliati e postillati) di ambito pavese: studi, abbozzi di saggi, riassunti di opere, copie di testi famosi e rari.

Il primo nucleo del fondo, conservato in Ticinesi 1, è costituito da una miscellanea (38 volumi) di opuscoli a stampa e manoscritti, detta Ticinensia, arrivata da noi tra il 1822 e il 1826 insieme ai libri appartenuti a Siro Comi.

Un altro nucleo è costituito da una parte dell’Archivio Diplomatico Pavese che fu depositato da noi per decreto governativo nel 1827. Si costituì nel 1799 con gli archivi delle soppresse Corporazioni religiose, fu conservato presso il monastero del Carmine e raccolse, insieme a un considerevole numero di diplomi, anche alcuni manoscritti.

Nel 1842, con nuovo decreto, il materiale fu trasportato a Milano per tornare da noi nel 1851. Tra i codici così definitivamente recuperati (probabilmente tredici) anche testi importanti come il De iurisdictione, imperio et potestate ecclesiastica ac seculari libri tres di Giacomo Menochio (Lugduni, J. A. Cramer et P. Perachon, 1695; collocazione M. N. 18 E 3).

Biblioteca Universitaria di Pavia, Ticinesi 814, Messale romano. Membr., 325 cc., 252 x 185 mm.

Ticinesi 814, Messale romano, 1480 ca.

La nostra biblioteca, ormai consolidata nel suo prestigio culturale, si offriva agli studiosi di storia patria come luogo privilegiato di raccolta di fonti che, via via, si arricchivano grazie a nuove donazioni: nel 1835 coi manoscritti di Siro Beretta della Torre, nel 1838 con quelli di Elia Giardini e nel 1840 con alcuni appunti di storia milanese di Pietro Verri.

Ma è solo a partire dal 1861 che il fondo acquisì consistenza e fisionomia. In quell’anno acquistammo i manoscritti già appartenuti a Giuseppe Robolini, poi passati al direttore Luigi Lanfranchi e dagli eredi di questi venduti a noi.
Robolini aveva radunato molte decine di manoscritti contenenti le opere, autografe o in copia, dei principali storici che l’avevano preceduto, tra i quali:

Nella stessa occasione ci arricchimmo di molte altre importanti testimonianze di storia locale (ad esempio l’archivio dell’Accademia degli Affidati) e delle opere dello stesso Robolini: un’ingente raccolta di minute, appunti, indici, spogli, in gran parte serviti alla redazione delle Notizie appartenenti alla storia della sua patria (Pavia, Fusi, 1823-1838; collocazione Cpav Storia 5).

Biblioteca Universitaria di Pavia, Ticinesi 814, Messale romano. Membr., 325 cc., 252 x 185 mm.

Ticinesi 814, Messale romano, 1480 ca.

Sempre nel 1861 Giovanni Gaspare Beretti ci donò i suoi manoscritti sulla storia culturale di Pavia.

Nel 1874 arrivarono i manoscritti di Giovanni Capsoni nipote dello storico Siro Severino: 93 grossi fascicoli, schedati ottant’anni dopo, con una ricca raccolta di schede e quaderni che testimoniano la curiosità e l’operosità versatile del Capsoni, che accumulò dati su dati di idrologia e medicina, di metereologia e statistica, di onomastica e storia locale e di altro ancora.

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unità

Copertura cronologica
  • XIV - XVI secolo: 7%
  • XVII secolo: 12%
  • XVIII secolo: 37%
  • XIX secolo: 44%
Morfologia della raccolta
  • Miscellanee di fogli e fascicoli: 34%
  • Libri a stampa postillati: 5%
  • Manoscritti XVIII secolo: 37%
  • Manoscritti XIX secolo: 44%
Prevalenza tematica
  • Storia di Pavia e territorio: 38%
  • Storia di Milano e Ducato: 5%

Indice dei manoscritti datati nel fondo Ticinesi

Estratto da I manoscritti datati della provincia di Pavia a cura di Marco D'Agostino e Martina Pantarotto, Firenze, SISMEL - Edizioni del Galluzzo, 2020
PDF - 3 mb

Approfondimento

Cesare Repossi, Scripta manent. Per un catalogo dei manoscritti Ticinesi, estratto da Studi offerti ad Anna Maria Quartiroli e Domenico Magnino, Pavia, 1987
PDF - 1,4 mb

Approfondimento

Maria Cristina Regali, Giuliana Sacchi, Le carte di Plinio Fraccaro presso la Biblioteca universitaria di Pavia, estratto da “Bollettino della Società Pavese di Storia Patria”, 2009
PDF - 3,9 mb